Cos’è la Deframmentazione del Disco? Ecco 3 Programmi per Eseguirla

Cos'è la Deframmentazione del DiscoPiù passa il tempo, più la tecnologia si diffonde, più le buone abitudini tendono a sparire. Sembra quasi un discorso da vecchi, vero, ma alla fine è così. Ovviamente con “buone abitudini” intendo quelle che permettono di mantenere un computer veloce, efficiente e sicuro. Come, per esempio, deframmentare con una certa regolarità i propri dischi fissi. Dieci o vent’anni fa era una pratica pressoché obbligatoria, pena un sistema instabile e programmi bloccati. Oggi i dischi sono più grandi, i sistemi operativi migliori e i processori più potenti. Questo sicuramente rende meno pressante la deframmentazione del disco ma non ancora del tutto superata.

Cos’è la deframmentazione?

Immagine generica sulla deframmentazione del disco

Non del tutto superata, ho detto. Sì, perché dipende dal tipo di disco che stiamo utilizzando. Se usiamo i dischi rigidi “classici”, quelli rotanti e rumorosi per capirci, allora la deframmentazione sarà necessaria, prima o poi. Al contrario le penne USB e le schede SD non ricevono nessun genere di giovamento da questa tecnica; anzi, secondo alcuni potrebbe essere addirittura dannoso deframmentare una memori SD. Perché questa differenza?

Bé, perché vengono utilizzati due metodi diversi per recuperare e archiviare i file. Nei dischi classici l’informazione viene letta in sequenza. Però usando un computer volenti o nolenti andiamo a modificare la disposizione dei file. O, meglio, il sistema operativo tenderà a salvare i file in vari frammenti andando a occupare lo spazio disponibile. Dopo un po’ (ovvero dopo qualche mese) i file all’interno del nostro PC saranno divisi in una miriade di frammenti rimescolati gli uni agli altri.

Probabilmente voi non ve ne accorgerete nemmeno: foto, video, documenti e giochi sono comunque accessibili. Ma più i file sono frammentati più diventa complesso per il sistema recuperare e organizzare le informazioni. Di conseguenza il PC diviene più lento, e anche salvare e copiare file può richiedere molto più tempo del solito. Infine diverrà impossibile anche solo caricare altri file nonostante ci sia dello spazio libero.

Tutto questo non capita con le penne USB o le schede SD, come ho già detto, perché usano un diverso approccio di lettura dei dati. Ma è buona cosa deframmentare regolarmente, ogni due o tre mesi, il disco fisso del proprio computer, e anche i dischi fissi esterni. Come? Bé, usando il programma incorporato nel sistema operativo o uno creato appositamente.

1.Windows Disk Defragmenter

Interfaccia grafica del programma Windows Disk Defragmenter

Il primo programma di deframmentazione lo trovate all’interno del vostro stesso computer, e spesso è più che sufficiente. Anche perché quello di Windows è fatto bene, permette anche di pianificare un’orario dedicato alla frammentazione del disco evitandoci la fatica di ricordarlo noi stessi. Anzi, quasi quasi vi consiglio di impostare una frammentazione periodica, magari alle 3 di notte di ogni lunedì, o in un giorno e ora in cui sicuramente non usate il PC.

Ma da dove possiamo lanciare questa utilità di Windows? Bé, come al solito possiamo scegliere il modo che ci è più congeniale tra questi tre:

  • andando sul menù Avvio, poi su Programmi, Accessori, Utilità di Sistema e infine Utilità di Deframmentazione Dischi;
  • andando su Risorse del Computer, cliccando con il tasto desto sul disco rigido (o sulla partizione che ci interessa), e scegliendo Proprietà. Poi bisogna andare sulla scheda Strumenti e quindi su Esegui Deframmentazione. Attenzione, però: a discapito del nome la deframmentazione non partirà immediatamente, anzi viene solamente aperto il programma standard di Windows;
  • infine possiamo anche utilizzare la combinazione di tasti [WINDOWS] + [R] per aprire la finestra Esegui in cui digitare dfrgui.

Come si usa l’utilità di deframmentazione dischi di Windows? Non in maniera complicata, per fortuna. E’ sufficiente selezionare il disco rigido o la partizione su cui vogliamo intervenire e poi cliccare su Analizza. Così facendo il programma eseguirà una scansione del disco, ne farà un’analisi e ci consiglierà sul da farsi. Personalmente vi consiglio di seguire le istruzioni del software, se vi dice di deframmentare fatelo immediatamente.

Come immaginerete non è tutto oro quello che luccica. Questo programma è buono ma ha anche alcuni limiti. Ad esempio l’interfaccia è limitata e non sono presenti alcuni controllo importanti, non c’è la possibilità di decidere quali e quante risorse assegnare al processo. Non è nemmeno possibile accedere ai file di sistema e intervenire su di essi.

2. Defraggler

Interfaccia grafica del programma Defraggler

Ma Microsoft non è l’unica azienda a sviluppare strumenti per deframmentare dischi. Anche Piriform ci ha messo del suo e distribuisce, gratis, un’applicazione chiamata con molta fantasia Defraggler. E se il nome dell’azienda non vi dice nulla pensate ad un altro suo programma, CCleaner: già. proprio uno tra i miglio software per gestire un PC pulendo il disco e riparando gli errori del registro di Windows.

Defraggler ci mette a disposizione alcuni strumenti in più rispetto all’utility standard. Oltre alla mappa della frammentazione del disco possiamo vedere l’elenco degli stessi file frammentati e eseguire un’analisi sullo stato di salute dell’hard disk. Possiamo deframmentare tutto il disco, ovviamente, oppure solo i file che indichiamo noi facendoci risparmiare non poco tempo.

C’è una cosa interessante, Defraggler valuta in maniera diversa la percentuale di file frammentati rispetto a Microsoft. Perché? Perché lo strumento di Piriform mette nel conto anche i file di sistema; personalmente mi fido di più di questo conteggio rispetto a quello “ottimista” di Windows.

3. Auslogics Disk Defrag Free

Interfaccia grafica del programma Auslogics Disk Defrag Free

C’è ancora un altro modo per calcolare il grado di frammentazione di un disco, ed è quello usato da Auslogics Disk Defrag, il terzo programma della nostra lista. In questo caso non sono riuscito a capire bene i conti fatti, penso calcoli la quantità di file in frammenti rispetto ai file totali del PC là dove Defraggler ragiona sulla quantità di memoria. Comunque andando a vedere la lista dei file frammentati identificati siamo grosso modo sulle stesse quantità.

Una caratteristica interessante è la possibilità di agire ance sul filesystem ottimizzandolo e velocizzando il sistema nel suo complesso. Magari dovrete riavviare il computer per permettere l’accesso ad alcuni file ma, ogni tanto, va fatto.

Invece c’è una cosa che dovete fare quando installate questo software: leggere le finestre che vi appaiono. Come molti programmi gratis anche questo proverà a installare altri programmi. Io vi consiglio di dire di no alle varie opzioni, anche quando vi chiederà di analizzare gli errori del Registro di Windows. Lo so che è una procedura fastidiosa ma se superate indenni lo scoglio dell’installazione allora potrete finalmente utilizzare Auslogics Disk Defrag e cominciare la deframmentazione del disco.

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1 commento

  1. Uso da tempo Defraggler ed ho voluto provare per curiosità la terza alternativa, Auslogics Disk Defrag ma in versione Pro.
    Bisogna dire che è velocissimo impostato e priorità real time,la pecca è che avendo deframmentato anche lo spazio disponibile,opzione non prevista da Defraggler,esso si è ridotto da 14,9 a 14,2 gb.
    Ripetuta la frammentazione con il software della Piriform (risultava il 6% di deframmentazione) lo spazio disponibile è ora di 17,5 gb.
    Forse è un’accoppiata vincente.

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